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al testo proposto da Salvatore Solinas
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L’acqua di Dolle
Ora viene a consolarmi Con una lunga visita L’acqua di Dole Che portò dieci colline al paese Sfuggì tra le api e i lor castelli di acume Toccò le forme sensitive Di un’isola di pura sabbia, ora viene quest’acqua ch’io sospiro perché traspare dalle tue membra gemelle; perché a lungo indugiò nello scrigno d’ombra dove il fico s’affaccia guardiano e il sole non fa più musco né felce, dove sono già aperte le scene da festa del cielo. Acqua ignara della creta Che già fuoriesce dai suoi viluppi, fiera del rosso momentaneo dei fiori celebrati da quest’ora, tu vai dovunque lambendo e tentando le più ritrose solitudini: lasciatemela mia, per la mia lampadina di chiocciola pr l’orto di che il nano è mezzadro, lei dal fittissimo alfabeto lei che ha i messaggi di nobili invasioni degli astri che ritornano dalle alpi ormai pingui d’argento, lei che va promettendo una notte fresca come un domani.
Da “Dietro il paesaggio” Andrea Zanzotto |
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